Il velo cadrà domenica sera restituendo alla città la magnificenza barocca della facciata di Santa Croce. Ma per rimuovere completamente i ponteggi e l’ascensore ci vorrà circa un mese. Solo ad Agosto turisti e residenti potranno tornare ad ammirare l’esterno della basilica leccese senza l’ostacolo dell’impalcatura.
Poi mancherà solo l’illuminazione artistica che Enel Sole, in un progetto condiviso col Comune, effettuerà nei prossimi mesi.
Un’occasione per annunciare il programma di incontri e concerti che procederanno alla rimozione del telo, e per spiegare come si sia intervenuti sulla facciata.
Non solo. Il cantiere di Santa Croce è diventato anche un modello da seguire in altri contesti in Italia; grazie all’intuizione felice avuta dalla ditta Nicolì, aggiudicataria dell’appalto, di rendere fruibile il monumento durante i lavori in un modo inedito e irripetibile;
con l’ausilio di un’ascensore e di percorsi specifici si è permesso ai turisti e residenti di ammirare ad un palmo di naso la perizia dei maestri scalpellini per sempre impressa sulla facciata dell’edificio seicentesco, simbolo del barocco leccese.
Una scelta vincente premiata con un’affluenza record: oltre 17mila persone hanno approfittato di questa opportunità.
“Tanti turisti – sottolinea Valentino Nicolì – ma la maggior parte delle persone che si sono prenotate per la visita erano leccesi”.
“Da un handicap abbiamo creato un valore aggiunto. Continuano ad arrivarci tante richieste – rivela la soprintendente Maria Piccarreta – di non smontare l’impalcatura e proseguire le visite. Ma è arrivato il momento di restituire a Lecce uno dei suoi monumenti più emblematici.
C’è chi dice che il cantiere sia durato tanto, ma i restauri ben fatti hanno i loro tempi. E’ stato un lavoro di cesello, non un semplice passaggio di pennello”.